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L.elettorale: in Senato proposta M5S Legge di iniziativa popolare. Tetto di due mandati
ansa.it , 16 luglio 2012

(ANSA) - ROMA, 16 LUG - C'e' anche una proposta di legge 'di Beppe Grillo' tra le 39 che la commissione Affari Costituzionali del Senato e' chiamata a esaminare sulla riforma del sistema di voto. Si tratta del testo di iniziativa popolare. Prevede l'ineleggibilita' dei condannati in via definitiva e la sospensione dall'incarico di parlamentare per chi e' condannato in via non definitiva; il tetto di due mandati alle Camere e una preferenza.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2012/07/16/elettorale-Senato-proposta-M5S_7194556.html

 
L'elenco degli onorevoli democratici, alla Camera e al Senato, che hanno superato il numero di mandati previsti dallo statuto del partito

(11 giugno 2012)

Camera dei Deputati


Sette legislature


Massimo D'Alema, 7 legislature

Livia Turco, 7 legislature


Sei legislature


Walter Veltroni, 6 legislature


Cinque legislature


Rosi Bindi, 5 legislaure

Pierluigi Castagnetti, 5 legislature

Piero Fassino, 5 legislature

Giovanna Melandri, 5 legislature

A.Soro, 5 legislaure


Quattro legislature

S.Amici 4 legislature  

G. Bressa 4 legislature

L. Duilio 4 legislature

G. Fioroni 4 legislature

A. Luongo 4 legislature

A. Maran 4 legislature

C.Marini 4 legislature 

G. Merlo 4 legislature

A.M.L. Parisi 4 legislature

M.Pepe 4 legislature 

G.Servodio 4 legislature  

A. Sesa 4 legislature

U. Sposetti 4 legislature

M.Ventura 4 legislature


Tre legislature

G. Albonetti 3 legislature

P. Bersani 3 legislature

O. D'Antona 3 legislature

S. D'Antoni 3 legislature

A. Fluvi 3 legislature

D. Franceschini 3 legislature

P. S. Gentiloni 3 legislature

R. Giachetti 3 legislature

A. Giacomelli 3 legislature

E. Letta 3 legislature

A. Lulli 3 legislature

R. Mariani 3 legislature

A. Martella 3 legislature

M.P. Meta 3 legislature

M. Migliavacca 3 legislature 

M. Minniti 3 legislature

C. Motta 3 legislature

R. Nannicini 3 legislature

E. Quartiani 3 legislature

N. N.Oliverio 3 legislature

L. Pistelli 3 legislature 

B. Pollastrini 3 legislature

E. Realacci 3 legislature

A. Rugghia 3 legislature

B. M. Salvino 3 legislature

G.Santagata 3 legislature

M. Sereni 3 legislature

I. Tino 3 legislature

W. Tocci 3 legislature

R. Zaccaria 3 legislature

M. Zunino 3 legislature



Senato della Repubblica


Otto legislature

Emma Bonino 8 legislature


Sette legislature

Anna Finocchiaro 7 legislature


Sei legislature

Franco Marini 6 legislature

M.Serafini 6 legislature


Cinque legislature

Giuseppe Lumia 5 legislature

Enrico Morando 5 legislature


Quattro legislature

M. Agostini 4 legislature 

E. Bianco 4 legislature 

Antonio Cabras 4 legislature

F.Chiaramonte 4 legislature 

M.P. Garavaglia 4 legislature 

Marco Follini 4 legislature

Paolo Giarretta 4 legislature

T.Treu 4 legislature 


Tre Legislature

E. Baio 3 legislature

V. Chiti 3 legislature

M. Fistarol 3 legislature

V. Franco 3 legislature

C. Garraffa 3 legislature

M. Gasbarri 3 legislature

N. Latorre 3 legislature

G. Legnini 3 legislature

M. Magistrelli 3 legislature

M. M. Marino 3 legislature

M. Riccardo 3 legislature

A. Papania 3 legislature

R. Pinotti 3 legislature

N. Rossi 3 legislature

A. Rusconi 3 legislature

A. Soliani 3 legislature

G. Tonini 3 legislature

W.Vitali 3 legislature

L. Zanda 3 legislature

Sergio Zavoli 3 legislature

D. Mazzucconi 3 legislature

Fonte :

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/pd-chi-ha-superato-i-tre-mandati/2184018
 
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Come già in fase di raccolta sottoscrizioni, ribadiamo la critica sollevata ai referendum elettorali pochi giorni fa bocciati in consulta.

Questi referendum sono stati proposti ad arte dai partiti politici per impedire all'altro referendum popolare che reintroduceva le preferenze e il proporzionale puro
di raggiungere le 500 mila firme.



Se fossero stati accolti questi referendum, si sarebbe tornati al vecchio “Mattarellum”, sistema misto proporzionale-maggioritario, per cui si sarebbero assegnati 3/4 dei seggi con un sistema uninominale, con un solo candidato scelto non dal segretario di partito, ma dalla coalizione tutta.



Peggiorativo pure delle liste bloccate del "Porcellum". Un quarto solo dei seggi sarebbe stato determinato con le preferenze.



Ribadiamo che la nostra proposta di legge elettorale è quella presentata nel 2007 tramite legge di iniziativa popolare, in cui reintroducevamo le preferenze, vietavamo ai condannati di candidarsi e limitavamo a due i mandati espletabili dai parlamentari in modo da ridurre la lottizzazione clientelare dei partiti, legge sottoscritta da oltre 350 mila italiani. Purtroppo giace indiscussa in un cassetto della Commissione Affari Istituzionali e scadrà a fine legislatura.


Che il Parlamento la discuta per prima, poi si potrà ragionare di proporzionale o maggioritario.

Davide Bono
Presidente gruppo consiliare regionale
MoVimento 5 Stelle - Beppe Grillo



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Sembra che non ci sia piu' nulla da fare ma la battaglia è tutt' altro che morta.

Beppe ci fa sapere dal suo blog che la proposta di legge parlamento pulito, la cui richiesta di calendarizzazione è stata bocciata dai capigruppo al senato , è ancora depositata in commissione affari costituzionali. :

http://www.beppegrillo.it/2011/11/le_elezioni_del_titani/index.html

."La proposta di legge popolare "Parlamento Pulito" giace ancora, dopo più di quattro anni, in Commissione Affari Costituzionali, sarebbe sufficiente applicarla prima delle elezioni per ripulire Camera e Senato. Nessuno ne parla, nessun partito la vuole"

Uno di noi ha scritto a Malan, per sapere quale fosse lo stato di avanzamento lavori della discussione in corso e dopo un mesetto circa ha risposto che non c' è alcun progresso :

In parallelo questo quanto deciso nella riunione del 15-15-2011 degli amici di Beppe Grillo Roma :

http://www.meetup.com/Grilli/messages/boards/thread/17627252#59939902

"io ho riferito sugli ultimi sviluppi europei; si è deciso di fare brainstorming sul forum roma5stelle.org, qui sul meetup e sulla mailing list nazionale per capire quali azioni di pressione e informazione dell'opinione pubblica possiamo mettere in campo; lo staff del blog ci chiede di essere avvisato per coordinare eventuali iniziative congiunte, visto anche uno degli ultimi post di Beppe
federica propone intanto di buttare giù una lettera da mandare ai capogruppo di camera e senato chiedendo un incontro con relativa intervista per prendere una posizione sul tema
abbiamo tutti convenuto che dobbiamo cercare di sfruttare questo ultimo spiraglio di legislatura per cercare di far passare almeno il primo punto della legge parlamento pulito, ovvero quello sull'incandidabilità dei condannati, che è poi lo stesso recepito dalla risoluzione UE".

Sempre alcuni di noi si sono presi la briga di scrivere sulla bacheca facebook di Angela Finocchiaro, capogruppo al senato del PD, la quale alla domanda su come mai avesse bocciato la calendarizzazione della discussione della proposta di legge ci risponde che non hanno bocciato nulla :

https://www.facebook.com/AnnaFinocchiaro.PaginaUfficiale/posts/10150377348351003
 
Lo scorso 25 ottobre a Strasburgo è stato approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo il rapporto sulla criminalità organizzata e le mafie nell’Unione Europea, di cui sono relatrice. La portata delle misure previste nella relazione è, a detta di magistrati come Roberto Scarpinato, Nicola Gratteri e Luca Tescaroli, estremamente innovativa e rappresenta un primo fondamentale passo per il contrasto a livello europeo delle mafie e delle organizzazioni criminali.

Come avevo già scritto qualche giorno fa, vista la complessità dell’articolato della risoluzione, dedicherò una serie di post ai diversi interventi previsti nel rapporto e che, dal 25 ottobre, rappresentano le linee guida per le istituzioni europee nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale.

A tal proposito vorrei cominciare col descrivere quello che ritengo essere un piccolo-grande successo che premia l’ostinazione e la determinazione di due anni e mezzo di sforzi e di pressione sugli eurodeputati da parte mia e di migliaia di attivisti italiani (uno su tutti, Andrea D’Ambra): avremo un Parlamento Europeo Pulito!

Quello che fino a meno di un anno fa sembrava essere un’utopia, con le diverse bocciature degli emendamenti presentati sulla modifica dell’Atto del 1976 che regola l’elezione dei deputati al Parlamento Europeo, oggi diventa una posizione ufficiale e perentoria della plenaria di Strasburgo, un vero e proprio impegno. Come si legge al paragrafo 35 della relazione, il Parlamento Europeo “si impegna a stabilire norme per assicurare l’incandidabilità al Parlamento europeo di persone condannate con sentenza passata in giudicato per reati di partecipazione a organizzazioni criminali o tipicamente commessi nell’ambito delle stesse (come la tratta di esseri umani, il traffico internazionale di stupefacenti, il riciclaggio di denaro, la frode, la corruzione e l’estorsione); chiede ai gruppi politici europei di dotarsi di codici etici interni finalizzati a evitare la candidatura di soggetti condannati, anche in via non definitiva, per i suddetti reati”.

Inoltre il Parlamento Europeo “chiede agli Stati membri di stabilire norme analoghe per le elezioni nazionali e locali”. Quindi non solo i cittadini che hanno firmato la legge di iniziativa popolare del primo V-day ma anche il Parlamento Europeo pretende che l’Italia preveda l’incandidabilità per i condannati in via definitiva per reati gravi. Per questo nei prossimi giorni invierò una lettera ufficiale ai presidenti di Camera e Senato e ai capigruppo di tutti i partiti presenti in Parlamento per fare presente la posizione del Parlamento Europeo e per fare pressione affinché si tenga presente la volontà democratica europea (e in primis italiana).

Mi si potrà dire che è tutto inutile, che proprio qualche tempo fa il Senato ha fatto diventare carta straccia le firme dell’8 settembre 2007. Non importa: l’approvazione dell’articolo 35 della risoluzione del Parlamento Europeo mostra come la tenacia e la pressione continua e su più fronti sortiscano effetto. Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci.

Fonte :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/01/finalmente-un-parlamento-europeo-pulito/167592/
 
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(ANSA) - LECCE, 25 GIU - In Italia e' sempre piu' evidente uno scollamento tra la classe dirigente e la popolazione, e piu' si rafforza questo scollamento meno credibilita' avranno i partiti'. Il presidente del Senato Renato Schifani lancia un monito bipartisan. 'Tutti, maggioranza e opposizione - afferma - siamo chiamati, in questo momento non semplice, ad avere e dimostrare responsabilita'', dobbiamo farcela. 'Il Paese ha bisogno di nuovi obiettivi'. E aggiunge: dobbiamo cambiare la politica dal profondo.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/06/25/visualizza_new.html_812918002.html

E subito dopo , a intervento concluso , questo è quanto che succede a chi chiede spiegazioni di dove siano le 350000 firme
della proposta di legge Parlamento Pulito.



 
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Mentre i cittadini in tutte le piazze d'Italia manifestano per un Parlamento Pulito e per la pulizia della politica, scopriamo man mano chi hanno candidato i due comitati d'affari PDL e PDmenoL. Certo non sono condannati, tanto meno in via definitiva, ma è sempre con un certo sgomento che vediamo che avere procedimenti penali in corso può aiutare a fare carriera in politica....

Partiamo dalla Campania:


Campania, ecco gli impresentabili in lista - da il fattoquotidiano.it


Il caso Napoli: alcuni accusati per collusione con la camorra, altri indagati per riciclaggio

Altro che liste pulite. A setacciare le candidature delle amministrative in Campania scovi di tutto: arrestati per collusioni con la camorra, indagati per riciclaggio, ex ministri rinviati a giudizio, sindaci che collezionano inchieste e processi come fossero tappi di birra. E sullo sfondo le moine di sempre, di chi a parole censura l’arrivo di quei voti e nei fatti se ne servirà: io non sapevo, io mi dissocio, se vinco grazie a lui mi dimetto.
Lo disse anche il Governatore Stefano Caldoro l’anno scorso, quando gli infilarono di soppiatto in una lista alleata un condannato in primo grado per camorra, che peraltro è stato pure eletto e tra poco potrebbe essere reintegrato in consiglio regionale. Senza che nessuna testa sia saltata.

Da chi cominciamo? Il caso del momento è la presenza di Achille De Simone, consigliere comunale uscente, come capolista di Alleanza di Centro, una delle 11 liste a sostegno del candidato sindaco Pdl di Napoli Gianni Lettieri. Il Gip Antonella Terzi nell’ordinarne l’arresto il 26 novembre del 2009 commentò così la partecipazione di De Simone a un incontro in cui una donna del clan Sarno minacciava l’animatore di un movimento antiracket: “Autentico raccapriccio, è forse l’episodio più intriso di mentalità malavitosa, inquinato dal concorrente apporto dell’inqualificabile De Simone”. Inqualificabile per il giudice, ma non incandidabile per la politica napoletana. Anche se Lettieri ne ha preso le distanze, invitandolo a ritirarsi e annunciando di essere sin da ora dimissionario se i voti di De Simone saranno determinanti per la sua elezione. Pionati, il capo dell’Adc, ha definito il suo inserimento in lista “un errore di distrazione”. Mannaggia.

Ma non è l’unica candidatura che fa discutere. Nel Pdl di Napoli è in corsa Maurizio Matacena, commercialista, indagato per riciclaggio in concorso col senatore e sindaco Pdl di Afragola Vincenzo Nespoli, per il quale pende un’ordinanza di arresto fermata dal Parlamento. Matacena è accusato di aver fatto sparire circa 300mila euro nell’ambito delle indagini sulla bancarotta fraudolenta degli istituti di vigilanza riconducibili a Nespoli e sul dirottamento dei loro fondi verso alcune speculazioni immobiliari di Afragola.

Nella lista azzurra c’è pure Marco Nonno, consigliere uscente An. É imputato per concorso in devastazione, per aver coordinato la guerriglia urbana che impedì la riapertura della discarica di Pianura. Vicenda per la quale ha trascorso 13 mesi agli arresti, tra carcere e domiciliari. In questi giorni Nonno ha presentato un libro dove racconta la sua versione su Pianura. È un collezionista di armi antiche e il suo manifesto elettorale lo ritrae con l’elmetto in testa. “Per Pianura – spiega – ho combattuto”.

Qualche problemino giudiziario lo hanno anche alcuni candidati sindaci. Clemente Mastella (Popolari-Udeur) è fresco di rinvio a giudizio per la compravendita della casa di Largo Arenula a Roma, immobile che era nella disponibilità dell’Udeur (ospitava la redazione de Il Campanile) ma che attraverso un tortuoso giro di cessioni azionarie è stato intestato ai suoi figli. L’ex Guardasigilli è stato però assolto dalle accuse di associazione per delinquere: il giudice ha detto no al teorema partito-clan. Luigi De Magistris (Idv-Federazione della Sinistra) ha una richiesta di rinvio a giudizio a Roma per alcune presunte anomalie sulla gestione dei tabulati telefonici nel corso delle inchieste condotte dai pm a Catanzaro. Ma va ricordato che per simili anomalie Genchi è già stato assolto. Peraltro, non si tratta di reati comuni o a scopo di lucro ma contestati per via delle legge Boato del 2003, che si presta a varie interpretazioni. De Magistris poi è stato assolto poche settimane fa a Salerno da una fastidiosa accusa di omissione d’atti d’ufficio per l’accusa – caduta – di non aver indagato a dovere su una denuncia. C’è poi Lettieri (Pdl), che è sotto processo a Salerno per truffa e falso per la delocalizzazione in zona Asi di una delle sue aziende, la Manifatture Cotoniere Meridionali di Salerno. Prossima udienza, 7 giugno. La prescrizione è vicinissima: i fatti risalgono alla prima metà degli anni 2000.

In caso di vittoria di Lettieri a Napoli e del Pd Vincenzo De Luca a Salerno, si realizzerebbe una singolare coincidenza: due sindaci di due città capoluogo della Campania, imputati nello stesso dibattimento e per lo stesso fatto. De Luca il regista della variante urbanistica ritenuta illegittima, Lettieri l’utilizzatore finale, secondo la Procura. De Luca, che si candida a un secondo mandato consecutivo (sarebbe il quarto negli ultimi 18 anni) deve difendersi in un secondo processo per un’altra variante, la trasformazione dell’ex Ideal Standard in un Parco Marino da realizzare con capitali emiliani. Tra le accuse, quella di tentata concussione. Il dibattimento prosegue il 9 maggio. La prescrizione è vicina anche qui. C’è pure una recente inchiesta del pm di Salerno Roberto Penna che contesta a De Luca il peculato per un incarico assegnato al suo fedelissimo dirigente Alberto Di Lorenzo. Si tratta di una nomina firmata dal sindaco nella sua qualità di commissario governativo per la realizzazione del termovalorizzatore (ora non lo è più). L’inchiesta è praticamente finita, si attendono le determinazioni della Procura.

Torniamo a Mastella, un nome che ricorre quando si scrive di politica e inchieste giudiziarie. A Benevento si candida al consiglio comunale l’assessore uscente Aldo Damiano. Fa parte di una lista civica a sostegno del candidato sindaco Pd, l’uscente Fausto Pepe, sfiduciato in extremis per impedirgli di fare campagna elettorale da primo cittadino in carica. Pochi giorni fa Damiano è stato raggiunto da un avviso concluse indagini per corruzione in concorso con il presidente del Palermo Maurizio Zamparini e con i coniugi Clemente e Sandra Mastella. Secondo l’accusa, da assessore all’Urbanistica in quota Udeur nella giunta del 2006, Damiano avrebbe concesso corsie preferenziali non dovute alla realizzazione del centro commerciale ‘I Sanniti’, realizzato da Zamparini, nello stesso periodo in cui dal conto corrente dell’imprenditore friuliano della grande distribuzione partiva un bonifico di 50.000 euro per l’associazione culturale ‘Iside Nova’, presieduta dalla signora Mastella. Per il pm quel bonifico era una tangente e Mastella ha parlato di ‘singolare coincidenza’ tra la notifica dell’avviso e l’ufficializzazione formale della sua candidatura a sindaco di Napoli. Che però aveva annunciato con sei mesi di anticipo. Ma il record di inchieste forse lo detiene Gennaro Cinque. Il sindaco Pdl di Vico Equense si ricandida a dispetto di quattro richieste di rinvio a giudizio per reati che vanno dall’abuso d’ufficio all’omissione d’atti d’ufficio. Più una quinta indagine – ma il fascicolo è ancora aperto – per omissione d’atti d‘ufficio.

da il Fatto quotidiano del 24 aprile 2011

 
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